Nome scientifico:
Quercus
Famiglia:
Fagaceae
Fiori:
Frutti:
Ghiande di varie forme e dimensioni
Foglie:
Ovali e allungate, lobate (5-7 lobi) e spesso frastagliate
Fusto:
Si sviluppa in una chioma molto larga, globosa, più o meno allungata, talvolta fastigiata
Dimensioni:
Fino a 30-40 mt di altezza gli esemplari più vetusti
Esposizione:
Sole o mezz'ombra
Terreno:
Fertili o poveri, molto ben drenati, anche sassosi
Irrigazione:
In estate o durante periodi siccitosi
Temperature:
Fino a -25 °C
Potatura:
Non necessaria
Concimazione:
In primavera con concime organico per piante giovani
Descrizione:
Le querce sono tra gli alberi più maestosi, quindi non sono poche le specie che desiderano spazi abbondanti intorno a se. Cosa che invece e troppo spesso non viene garantita, così da ritrovare dopo una manciata di anni alcune branche che arrivano ad ingombrare tetti, grondaie, fili del telefono, ecc...Come per tutti i grandi alberi è bene prevedere tutto ciò, vista anche la proverbiale longevità delle querce, anche 400-500 e più anni.
Sono comunque un gruppo vastissimo e molte hanno un aspetto particolarmente decorativo, l’ideale, per grandi giardini e parchi. Nel genere sono comprese specie sempreverdi e caduche. Quasi tutte hanno foglie ovali e allungate, lobate (5-7 lobi) e spesso frastagliate. Forma e portamento sono quasi sempre con chioma molto larga, globosa, più o meno allungata, talvolta fastigiate.
Producono ghiande di varie forme e dimensioni a seconda della specie.
Coltivazione:
In natura formano spesso boschi e macchie di grandi dimensioni, anzi le querce erano in un passato non troppo lontano gli alberi che caratterizzavano le vastissime foreste planiziali della Pianura Padana e di tutta l’Europa. Di queste antiche formazioni ne rimangono pochi lembi sparsi generalmente lungo i grandi fiumi e nei versanti collinari meno coltivati.
Sono piante facilmente adattabili, sia ai terreni profondi e ricchi (dove crescono più velocemente) sia a quelli più argillosi della collina. Possono sopravvivere anche per lunghi periodi di siccità, ma ovviamente in questi casi alcuni apporti di acqua sono sempre ben accetti.
I patogeni che attaccano le querce sono molti ma la rusticità si rivela anche in questi casi e le piante sopportano con pazienza l’invasione di insetti e funghi attendendo tempi migliori.