Nome scientifico:
Laburnum
Famiglia:
Papilionaceae
Fiori:
Bellissime infiorescenze allungate nelle sfumature del giallo
Frutti:
Color verde tenero, trifogliate
Foglie:
Fusto:
Molto ramificato, spesso simile ad un grande arbusto
Dimensioni:
Fino a 5-6 mt di altezza gli esemplari più vetusti
Esposizione:
Sole o mezz'ombra
Terreno:
Fertili o poveri, molto ben drenati, anche sassosi
Irrigazione:
In estate o durante periodi siccitosi
Temperature:
Fino a -25 °C
Potatura:
Solo per eliminare rami rotti o danneggiati
Concimazione:
Primavera e autunno con concime organico
Descrizione:
Generalmente ritroviamo i maggiociondoli sotto forma di grossi arbusti, ma non mancano gli alberelli allevati per poterci sostare sotto senza problemi. Sono piante tipiche dell’ambiente collinare e montano, ma si adattano anche ai giardini di pianura, soprattutto gli ibridi e le cultivar selezionate per la lunga e bella fioritura gialla.
Ecco quindi una caratteristica che accomuna i Laburnum: i fiori, sono quelli tipici delle leguminose, ovvero papilionacei (5 petali disuguali, uno grande eretto, due laterali le ali e due inferiori detti carena), riuniti in racemi penduli a formare una pioggia cadente giallo oro in maggio. Foglie color verde tenero, sono trifogliate.
Tutto l’albero è velenoso e tutte le sue parti sono molto pericolose, in particolare i semi.
Coltivazione:
Praticamente vegeta su tutti i terreni ma i risultati migliori si ottengono in climi freschi (anche molto freddi d’inverno (-25-30 °C), con una buona esposizione soleggiata. Sopporta bene la carenza d’acqua ma sarà utile provvedere in caso di prolungata siccità.
Tutti i Maggiociondoli sono facilmente allevabili nelle più disparate forme: alberetto, a spalliera, a pergola, ecc...Infatti nei giardini anglosassoni lo si ritrova spesso a formare veri e propri tunnel alla stregua dei più comuni glicini. In alcune vallate alpine è propiziatorio di fertilità e denaro, far passare le coppie di sposi sotto un arco di maggiociondolo durante le nozze primaverili.